In occasione dell’inizio del conclave parliamo di Chiesa. Sicuramente avrai sentito numerosi e incazzatissimi crociati anticlericali provare a distruggere la legittimità del soglio pontificio. Quindi proviamo insieme a costruire un resoconto storico su come il vescovo di Roma è diventato il chaddone dei preti.

Ho chiesto all'intelligenza artificiale di creare un papa guerriero romano. Mischiare Urbe e Stato Pontificio per creare un romano all'ennesima potenza.

La politicizzazione del cristianesimo tardoantico

Agli albori del cristianesimo, con la graduale dissoluzione dello spazio politico, sociale e commerciale dell’Impero Romano, emerse l’importanza dei ceti cittadini: così le famiglie più importanti dell’epoca sfruttarono l’assenza di pressioni istituzionali nell’ambito cultuale, iniziando a usare i vescovi come vertici di reti clientelari locali.

In sostanza sfruttavano il carisma esercitato dalla carica vescovile per tutelare gli interessi delle élite urbane. Diventa dunque facilmente intuibile che le principali città dell’antichità divennero anche i principali centri della teologia cristiana: Alessandria, Antiochia, Costantinopoli, Gerusalemme e Roma, le quali andarono a formare la così detta Pentarchia.

Perché Roma?

Ora proviamo a dare una spiegazione del perché la curia di Roma sia diventata la curia di Roma:

  • Guarda attentamente la cartina con la stessa attenzione con cui avresti guardato Morgan traumatizzare Bugo nel 2020: come puoi ben notare di queste cinque città Roma è l’unica chiesa dell’Europa occidentale, l’unica a non dover interfacciarsi con il trono imperiale bizantino.
  • Roma è la città eterna, la città che aveva da sempre il controllo dell’umanità: sfruttando tale valore simbolico il patriziato urbano romano riuscì a rinnovarsi nella corsa a potere ambendo sempre più al controllo del mondo attraverso questioni puramente dottrinali.

Sfruttando la componente geografica, simbolica e l’assenza di una pressione politica che le nebulizzasse i coglioni, il vescovo di Roma iniziò ad esercitare un potere che finì poi per essere legittimato con, il pezzotto più famoso fra i pezzotti, la donazione di Costantino: un documento, ufficialmente redatto nel 315, filologicamente fatto risalire grossomodo all’VIII secolo, secondo il quale l’imperatore Costantino cedeva la massima autorità politica sull’Europa occidentale al vescovo di Roma.

Signori e signori ecco a voi Lorenzo Valla il filologo con l'alabarda più grande della storia, colui il quale dimostrò che la donazione di Costantino era un pezzotto

I papi crucchi

Il salto di qualità del potere politico del clero romano risale ad un periodo storico circoscrivibile ai secoli X e XI. In pratica nel 996 Ottone III, imperatori dei Romani (in pratica la versione beta dell’imperatore del Sacro Romano Impero), capì l’importanza simbolica del vescovo di Roma, con non poche ingerenze, impose all’assemblea dei votanti, suo cugino, papa Gregorio V.

Ne conseguì una sfilza di papi tedeschi che organizzarono la Chiesa e la cristianità sulla base di un modello teocratico romano-centrico. Questo passaggio storico comportò subito le prime frizioni con le comunità cristiane bizantine: nel 1054, in meno di sessant’anni Roma arrivò allo scisma con il cristianesimo orientale greco-bizantino, la quale tanto per tradizione quanto per motivi politici rifiutava la supremazia teologica del papa.

Nacquero così una chiesa cattolica e una ortodossa: in poche parole Roma divenne il centro della cristianità latina, sfruttando combinando la frammentarietà del potere politico in Italia, una alleanza simbolica con i Franchi in chiave antilongobarda e antibizantina e il suo status di urbe.

I tedeschi sanno fare tre cose: auto, guerre mondiali e papi.

Quanto la storia della Roma pontificia può dirci sugli esiti del conclave?

Oggi la Chiesa significa tutt’altro. Siamo infatti ben lontani da un organismo istituzionale in cerca di legittimazione: il soglio pontificio ha sempre dimostrato una fortissima capacità di adattamento alla storia.

Prima fu carica ambita dal patriziato romano, poi simbolo politico nella disputa con l’Impero, simbolo “ortodosso” durante gli anni della Riforma e reazionario durante la Rivoluzione francese, anticomunista negli anni della guerra fredda e anticapitalista negli anni bergogliani. Il successo della cristianità è stato proprio quello di sapersi cucire sempre un abito regolato sulle misure del dove e del quando.

Nel mondo dell’ultra globalizzazione il papa sarà una figura sempre più controversa: sia egli progressista o conservatore, probabilmente incapace di gestire le tendenze centrifughe delle varie conferenze episcopaliste. Ma una cosa è certa: il papa continuerà ad essere papa, continuerà ad esercitare il proprio potere politico nei limiti delle proprie possibilità. E aldilà di ogni sensazionalismo, da Nostradamus ai papi neri a Malachia, il mondo, e dunque la cristianità cattolica continueranno ad esserci, trasformando il suo potere per meglio e più a lungo conservarsi.

Il conclave ovvero il parlamento del cattolicesimo: la società civile muta nella posizione politico-teologica e con essa anche il clero. In fin dei conti che differenza c'è fra Antonio Razzi e il cardinal Pizzaballa.

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