30 aprile: una data apparentemente innocua… Se non fosse che segna il compleanno di un bambino prodigio. Uno di quelli insopportabili. A sette anni, mentre gli altri si sporcano con la colla, lui somma i numeri da 1 a 100 con una formula che oggi viene brandita in ogni manuale per spiegare il principio di induzione.
Quel bambino è il tuo acerrimo rivale. Lo incontri ovunque. Nei problemi di analisi, nei teoremi di fisica, persino nei meme dei divulgatori. Sto parlando, ovviamente, di sua maestà Carl Friedrich Gauss.

Ormai ci ho preso gusto con questi articoli commemorativi scritti nei giorni di compleanno. Ma, proprio come nel pezzo su Steve Jobs, non aspettarti un’ode agiografica piena di formule scolastiche. Non ti parlerò delle gesta di Gauss, né dei suoi teoremi che decorano i tuoi libri di liceo come fossero figurine calciatori sul tuo diario. Oggi andremo altrove. Racconteremo una storia laterale, dove Gauss recita un ruolo da comparsa. Una storia curiosa, tenera, e soprattutto profondamente stramba.
La protagonista? Sophie Germain.

Ma chi è?
Sophie (mi permetto di chiamarla così, con una certa confidenza letteraria) era una ragazza francese nata a fine ‘700, in una famiglia borghese di quelle che oggi andrebbero in giro con la borsettina Miu Miu e l’aria di chi ha già prenotato Saint-Tropez a gennaio. A tredici anni, curiosando nella biblioteca del padre, si imbatte nel libro Storia della Matematica di Montucla. All’interno un racconto che le cambia la vita.

C’è scritto, più o meno, così: Archimede, immerso nei suoi calcoli, non si accorge del soldato romano che gli si avvicina alle spalle e lo uccide sul posto. Omicidio in pieno stile Simpson.
Sophie legge e pensa: “Se Archimede era così preso da un problema da ignorare un assassino, allora la matematica dev’essere una figata pazzesca.” Spoiler: non andrà esattamente così. Contro la volontà della sua famiglia, inizia a studiare di nascosto. Ricordiamo che siamo all’inizio dell’Ottocento: le donne non possono iscriversi all’università, e la matematica è ancora un club esclusivo per maschi con la parrucca e la superiorità morale.

La giovinezza
Giovanissima, diventa una matematica strabiliante. Ma, essendo donna, nessuno la prende sul serio. Decide di fare quello che in fondo fanno anche i supereroi: cambiare identità. Sottrae (metaforicamente, eh) il nome a uno studente mediocre dell’École Polytechnique di Parigi: tale Antoine Le Blanc. Fino a quel momento, Antoine era il classico tizio che passava gli esami per sbaglio. Poi, all’improvviso, inizia a brillare come una supernova.

I professori non capiscono. Com’è possibile che Le Blanc, l’ombra di sé stesso, ora sfoggi dimostrazioni degne di un premio? Uno in particolare vuole vederci chiaro. Quel “uno” è Joseph-Louis Lagrange: sì, proprio lui, quello di cui abbiamo già parlato in questo articolo.
L’incontro con Lagrange
Lagrange chiede di incontrare Antoine. Sophie, nel panico, non sa che fare. Alla fine decide di presentarsi comunque al cospetto del sommo matematico, pronta al peggio. Convinta che verrà espulsa dall’École, radiata dalla matematica, o peggio ancora dalla Francia stessa. E invece… sorpresa. Lagrange scopre il segreto e non solo non si scandalizza: si meraviglia.

Resta estasiato. (Per poco non si innamora, diciamocelo.) E, anziché cacciarla, fa una cosa rivoluzionaria: la prende sotto la sua ala. La incoraggia. La sostiene. Così, giorno dopo giorno, la nostra Sophie smette di essere solo “una ragazza appassionata” e diventa una matematica vera. Con un’ossessione precisa: la teoria dei numeri.
E Gauss che c’entra
Non si sa bene come, probabilmente seguendo un istinto felino, Sophie si ritrova tra le mani le Disquisitiones Arithmeticae di Carl Friedrich Gauss. Un trattato di teoria dei numeri fitto come una selva: pagine e pagine di teoremi, tecniche, congetture da dimostrare. Un parco giochi per menti brillanti. Lei inizia a leggerlo, e riesce anche a tirar fuori qualche dimostrazione niente male. Mette giù idee, elabora intuizioni.

Io ve la racconto leggera, ma dietro c’è un mix micidiale di genialità e determinazione. A quel punto prende una decisione: scrivere a Gauss. Ovviamente, ancora sotto pseudonimo: Antoine Le Blanc. Era ormai il suo avatar accademico. Gauss, all’epoca, era già considerato un mostro sacro. Sophie temeva, con ragione, che se si fosse firmata col suo vero nome non sarebbe nemmeno stata letta. E così cominciò uno scambio epistolare che, tra una lettera e l’altra, contribuì davvero a far avanzare la teoria dei numeri. Lui scriveva da Braunschweig. Lei rispondeva da Parigi. E nel mezzo, idee che brillavano come formule appena scoperte.

Si sono innamorati?
Un giorno accadde una cosa particolare: la Prussia, che ospitava il caro Gauss, fu invasa. Quando Sophie apprese la notizia, in testa sua rimbombò una sola storia. Si ricordò il racconto letto su Archimede e temeva che il suo Gauss potesse fare la stessa fine. Decise quindi di raccomandare Gauss ad un generale amico del padre. Fu così che Gauss si salvò e gli fu detto di ringraziare Germain.

Quel nome non gli diceva nulla e quindi Sophie fu costretta a rivelare la sua identità nella lettera successiva. Gauss reagì come Lagrange, sorpreso e fiero di aver scambiato lettere di matematica con una donna come lei. Il nostro Gauss dal cuore d’oro scrisse la seguente lettera:
Il gusto per la scienza astratta in generale, e soprattutto per i misteri dei numeri, è molto raro: ciò non è strano, perché il fascino di questa sublime scienza si rivela in tutta la sua bellezza solo a coloro che hanno l’ardire di affrontarla. Ma quando una donna, che, per i nostri costumi e pregiudizi, deve incontrare difficoltà infinitamente superiori a quelle degli uomini per giungere a familiarizzarsi con questi spinosi problemi, riesce nondimeno a sormontare tali ostacoli e a penetrare fino alle regioni più nascoste della scienza, allora senza dubbio ella ha il più nobile ingegno, un talento straordinario e un genio superiore.
Che storia fantastica, come finisce?
I due continuarono a scriversi per un po’, finché Gauss non ottenne la cattedra di Astronomia all’Università di Göttingen. A quel punto, fece una scelta netta: lasciò da parte la teoria dei numeri per dedicarsi al cielo, ai pianeti, alle orbite. E Sophie, fedele come una compagna di viaggio invisibile, decise di seguirlo. Non letteralmente, ma idealmente: pensava che studiare la teoria dei numeri senza Gauss fosse come ballare senza musica.

Se il Principe della Matematica cambiava strada, allora lei avrebbe fatto lo stesso. Entrambi divennero eccellenti nei nuovi campi che li attendevano. E noi, oggi, ci ritroviamo fra le mani una storia tenera, un po’ storta, un po’ geniale. Una di quelle storie strane da raccontare, come una favola dimenticata.
Conclusioni
Oggi non abbiamo celebrato il Gauss dei teoremi, delle formule e delle cattedre. Abbiamo celebrato l’uomo che, con una lettera sincera, seppe riconoscere il talento nascosto dietro uno pseudonimo. E soprattutto, abbiamo raccontato la storia di una ragazza che tra ostacoli, pregiudizi e tempeste, è riuscita a farsi spazio in un mondo che non era pronto per lei.
Sophie Germain, con coraggio e costanza, ha lasciato un’impronta indelebile. Oggi è ricordata come una delle menti più brillanti della storia della matematica. E tutto è cominciato da una biblioteca, un libro, e una passione che nessun nome finto è riuscito a nascondere.
Fonti
Se vuoi approfondire la storia di questi due innamorati ecco a te due link:
- Un articolo dell’enciclopedia delle donne… ne approfitto per dirti che il 13 Maggio è la giornata internazionale delle donne nella matematica!
- Un articolo del centro Pristem della Bocconi
Se vuoi scoprire cosa si sono detti nelle lettere e soprattutto la parte matematica della vicenda ecco a te una tesi che ho trovato online ben fornita:
- Cecilia Rossi non ti conosco ma bellissima tesi
2025-04-16
Perché non riusciamo a sconfiggere l’HIV?
I virus non sono tutti uguali, ed alcuni di loro possono essere molto…
2025-04-06
Ho la testa tra le quadriche
Uno splendido viaggio matematico nel mondo delle quadriche in pieno spirito…
2025-04-02
Evo: giocare a scacchi con la genetica
L’IA evolve rapidamente: Evo 2 analizza il DNA, prevedendo mutazioni genetiche,…
2025-03-27
Tu sai studiare la Matematica?
Molti studenti imparano formule matematiche come fossero filastrocche. Testiamo…
2025-03-14
IL PI GRECO (NON) È UNA COSTANTE
II pi greco non vale sempre 3,14... Esistessero altre geometrie che influenzano…
2025-02-23
Er compleanno de Steve Jobs
In una classe di 23 persone la probabilità che due festeggino il compleanno lo…
2025-01-20
Chi taglia i capelli al barbiere?
Le domande esistenziali sono tante, ma la più importante è: "Chi taglia i…
2024-12-17
Equazioni di Maxwell: arte contemporanea
Cosa accomuna le equazioni di Maxwell e l'arte astratta? Entrambe sempre più…
2024-12-09
Un robot per amico: l’AI e le sue creature domestiche
L'AI riempie le mura domestiche nelle vesti di "coinquilina". Che tipo di…
2024-12-03
SMS: bei tempi… o forse no
Non facciamoci ingannare dalla nostalgia: gli SMS sono uno strumento…
2024-11-26
Safety Tutor: un motivo (in più) per odiare la matematica
Dietro le multe per eccesso di velocità si nasconde il teorema di Lagrange. Un…
2024-11-21
Smentire Omero con la fisica
Il fisico irlandese Samuel Haughton ha studiato il modo più efficace per…
2024-11-18
Gratta e Vinci: come diventare poveri
I Gratta e Vinci sono croce e delizia di molti italiani. Ma davvero ti…
Autore
-
Ciao, mi chiamo Massimo... da grande vorrei essere un matematico. Ora mi diverto semplicemente a tartassarti di notizie prendendo spunto dai miei studi. Nel tempo libero bevo succhi a pera!
Visualizza tutti gli articoli